Bonus bebè: l’assegno di natalità in che cosa consiste

Il bonus bebè è una prestazione corrisposta dall’Inps e attraverso il “Portale delle Famiglie” si possono ricevere informazioni e servizi sulle prestazioni.

L’Inps con il messaggio del 7 aprile 2022 n. 1562  riepiloga le diverse disposizioni di legge relative all’assegno di natalità (Bonus Bebè) che si sono succedute nel tempo.

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Bonus Bebè

L’Assegno di natalità è disciplinato da diverse disposizioni di legge che si sono succedute nel tempo.

Da ultimo l’articolo 1, comma 362, della legge 30 dicembre 2020, n. 178, ha previsto l’erogazione per ogni figlio nato o adottato nel corso del 2021 fino al compimento del primo anno di età ovvero del primo anno di ingresso nel nucleo familiare a seguito dell’adozione.

Per il 2022, la prestazione non è stata prorogata, fermo restando precisa l’Inps che verrà garantita l’erogazione del beneficio per gli eventi, quali nascite e adozioni, verificatisi nell’annualità 2021 e fino a conclusione dell’anno di vita del minore ovvero del primo anno di ingresso in famiglia a seguito di adozione.

Requisiti per i cittadini extracomunitari alla luce della Corte Costituzionale

Per i cittadini extracomunitari, al fine della concessione della prestazione in argomento, la normativa prevedeva che i medesimi dovessero essere titolari di permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo.

Tuttavia, nel presupposto della tutela della maternità e dell’infanzia garantiti dalla Costituzione italiana e alla luce delle indicazioni vincolanti fornite dal diritto dell’Unione europea in tema di divieto di discriminazioni arbitrarie, sono state sollevate questioni di legittimità costituzionale nei confronti della disciplina dettata dalla legge 23 dicembre 2014, n. 190, e successive proroghe.

Al riguardo, la Corte Costituzionale ha investito la Corte di giustizia dell’Unione europea affinché si pronunciasse in via pregiudiziale; con la sentenza del 2 settembre 2021 (C-350/20).

La Corte di giustizia dell’Unione europea ha affermato che l’assegno di natalità (e l’assegno di maternità di cui aldecreto legislativo 26 marzo 2001, n. 151) deve essere considerato prestazione familiare rientrante nell’ambito degli interventi di sicurezza sociale, per i quali i cittadini di Paesi terzi beneficiano del diritto alla parità di trattamento.

Conseguentemente, alla luce dell’interpretazione pregiudiziale fornita dalla Corte di giustizia dell’Unione europea, la Corte Costituzionale, con la sentenza n. 54/2022, depositata il 4 marzo 2022, ha dichiarato incostituzionali le norme istitutive del bonus bebè (e le successive proroghe sopra richiamate) nella parte in cui subordinano la concessione della prestazione alla condizione che i cittadini di Paesi terzi non comunitari siano titolari del permesso per soggiornanti UE di lungo periodo.

 

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