La Cassazione accoglie il ricorso del Procuratore contro la sentenza del Giudice di Pace che valuta assente una querela priva di forma solenne o rituale
Senza querela non si procede
Presso il Giudice di Pace giunge la vicenda di un uomo che viene accusato di aver lasciato libero il proprio cane sulla spiaggia e a causa di tale leggerezza di aver provocato lesioni a un minore con prognosi rilasciata alla vittima per le medesime stimata in 5 giorni, a causa di un morso che il cane avrebbe sferrato al bambino sul gluteo. Il Giudice di Pace dichiarava di non doversi procedere nei confronti dell’imputato, accusato del reato di lesioni, per difetto di querela del fatto da parte della vittima, ovvero dell’esercente la responsabilità genitoriale.
Di differente avviso il P.M.
Il Pubblico Ministero nel proporre appello rappresenta l’errore posto nel ritenere che mancasse la querela relativa ai fatti occorsi: il padre del minore infatti, avevano presentato querela presso il commissariato, da cui emerge la volontàdi ottenere giustizia.
L’appello del P.M viene riqualificato come ricorso in Cassazione in base alla decisione del Tribunale che statuisce che, si possa proporre appello solo nei confronti delle sentenze che applicano una pena diversa da quella pecuniaria.
Il Procuratore con memoria chiede l’annullamento della sentenza di appello del Tribunale sottolineando che la denuncia del padre del minore è stata ratificata, condotta che denota una chiara volontà punitiva.
In Cassazione
La Cassazione, con sentenza 16281/2022, accoglie il ricorso del P.M in quanto lo reputa fondato. Il Giudice di Pace ha concluso per la mancata presentazione della querela in base alla presentazione di una formula non rituale della stessa querela. Tuttavia il padre del minore dichiarava nella stessa di riservarsi sulla nomina di un legale.
Per la giurisprudenza di legittimità la denuncia deve essere presentata in modo che risulti la volontà di perseguire il soggetto responsabile per quanto commesso, senza prevedere formule specifiche e che in assenza rendono nulla l’efficacia della stessa querela.
Il Giudice di Pace ha pertanto alla luce di quanto osservato da Corte, omesso di considerare che la denuncia in atti contiene un chiaro riferimento alla volontà di essere “informato sugli sviluppi delle indagini” e di “prendere provvedimenti al più presto.” In sostanza è sufficiente l’espressione del soggetto offeso di esprimere la volontà di punizione di chi ha commesso il fatto o chi ne abbia responsabilità.