Reddito di cittadinanza: minaccia la moglie per farsi consegnare il denaro

L’impossessamento del reddito di cittadinanza mediante minaccia di morte alla moglie integra il reato di estorsione : vediamo perché.

Il marito minaccia di morte la moglie impugnando un martello e  scagliandole contro una lampada e le intima di consegnargli il denaro del reddito di cittadinanza (a lui intestato ed unica fonte di sostentamento del nucleo familiare) per acquistare sostanza stupefacente: di che cosa risponde?

reddito 

Il reato di estorsione

L’ art. 629  del codice penale prevede e punisce il reato di estorsione prevedendo che “chiunque, mediante violenza o minaccia, costringendo taluno a fare o ad omettere qualche cosa, procura a sé o ad altri un ingiusto profitto con altrui danno, è punito con la reclusione da cinque a dieci anni e con la multa da euro 1.000 a euro 4.000…”

La Cassazione penale  

Con sentenza n. 17012 del 2022 la Cassazione penale ha rilevato che, sebbene la carta che consentiva l’accesso al reddito di cittadinanza fosse intestata al ricorrente, il suo impossessamento non si risolve nella apprensione di un bene “proprio”, tenuto conto del fatto che il reddito di cittadinanza è un sussidio che soccorre l’intero nucleo familiare, come si evince dal fatto che viene elargito sulla base di certificazioni relative alla posizione reddituale di tutti i componenti della famiglia.

Si ritiene cioè che, quando il reddito è stato concesso sulla base della valutazione della posizione di un intero nucleo familiare, la apprensione illegittima della carta che consente l’accesso allo stesso riguarda somme destinate a tutti i componenti della famiglia e non solo all’intestatario del reddito.

Ciò, nella fattispecie all’esame della Cassazione, consente di ritenere integrata l’estorsione, dato che la violenza esercitata era diretta ad apprendere somme destinate al sostentamento non solo suo, ma dell’intera famiglia.

Viene pertanto confermata la sentenza di appello che ha ritenuto destinataria dell’assegno la famiglia anagrafica dell’intestatario comprensiva dei coniugi separati o divorziati residenti nella stessa abitazione e dei figli sotto i ventisei anni non conviventi a carico dei genitori e conseguentemente ha ritenuto integrata l’estorsione.