Tombe: attenzione a spostare o manomettere fiori, ceri e simboli religiosi delle tombe perché costituisce reato
Questione: cimiteri e tombe
Può capitare di vedere una tomba con tanti bei fiori freschi e di vederne un’altra tristemente abbandonata, allora, per rendere un piccolo omaggio al defunto senza un fiore, si potrebbe pensare di toglierne uno dal vaso ben fornito per donarlo alla tomba spoglia.
Attenzione però perché si commette reato ed allora un gesto di carità potrebbe costare caro.
Di ciò si è occupata anche la Suprema Corte di Cassazione
La sentenza
La Corte di Cassazione sez. III penale ha stabilito con la sentenza n.43093 del 30/09/2021 che: Il reato di sottrazione di fiori e piante e la sottrazione di un cero integrano reato di vilipendio delle tombe
Secondo la Corte “Integra il reato di vilipendio delle tombe il compimento di atti di disprezzo su cose deposte nei luoghi destinati a dimora dei defunti ed aventi la funzione di evocare il sentimento di pietà nei loro confronti che rechino danno alle stesse, le lordino o vi imprimano segni grafici vilipendiosi ovvero ne comportino la rimozione, anche parziale, con eventuale sostituzione con altre diverse per significato, origine e rilevanza sociale.”
Così argomenta la Cassazione in sentenza: In diritto va preliminarmente osservato che oggetto di tutela dell’art. 408 c.p., – come indicato dall’intitolazione del capo II del titolo V del secondo libro del codice penale – è la “pietas” dei defunti, vale a dire quel diffuso sentimento, individuale e collettivo, che si manifesta nel rispetto, religioso ma non solo, tributato ai defunti ed alle cose destinate al loro culto nei cimiteri e nei luoghi di sepoltura. Se l’intero capo ruota attorno al medesimo bene giuridico, emerge una partizione interna tra le prime incriminazioni (artt. 407 e 409), il cui oggetto materiale è legato al culto dei defunti ed al sentimento di pietà che esso suscita, e le fattispecie successive (artt. 410 e 413), poste a salvaguardia delle spoglie mortali e quindi del medesimo sentimento che le stesse evocano.