Torino: condannati dalla Cassazione i responsabili dello spray urticante

Condanna definitiva per i responsabili dei disordini e le morti di Torino nel 2017 a causa dello spray urticante spruzzato sulla folla

I giovani che spruzzarono il peperoncino urticante sulla folla a Torino aderivano volontariamente all’evento occorso successivamente come costo “accettato” dell’azione realizzata per conseguire il fine perseguito (la rapina).

La Corte di Cassazione precisa che la “consapevolezza degli effetti dello spray – che peraltro si pongono quali calcolati risultati, voluti per creare una situazione di disordine nella quale agire indisturbati – in un’area affollatissima”.

La banda dello spray

Secondo la Corte d’Appello di Torino, i disordini che nel 2017 in Piazza San Carlo a Torino provocarono 1.600 feriti e 2 vittime, durante la finale di Champions League che si disputava tra Juventus e Real Madrid, è da attribuire all’iniziativa di utilizzare dello spray urticante al peperoncino che i soggetti individuati, imputati nel processo, utilizzarono. Il panico provocato tra i presenti, i morti e i feriti, dunque, sono immediata conseguenza imputabile ai 4 giovani che utilizzarono la sostanza per compiere rapine e furti  tra la folla. La condanna pertanto è a più di 10 anni di reclusione. La conferma è della Corte di Cassazione che ricostruisce quanto avvenuto quel 3 giugno durante la partita tra Juve e Real Madrid. Molteplici feriti e due donne morirono in ospedale a causa delle gravi ferite riportate dopo essere rimaste schiacciate dalla folla. Per l’accusa di omicidio preterintenzionale vengono condannati i giovani riconosciuti responsabili del gesto con conferma della sentenza della Corte d’Appello di Torino.

Non fu la paura della folla la causa

La Cassazione spiega che “Il timore di attentati terroristici può aver amplificato il panico, ma non elide l’autonoma rilevanza dell’azione scriteriata che per prima ha generato il caos”.

Prosegue puntualizzando l’ipotesi che sul territorio vi fossero altre bande infiltrate nella manifestazione per perseguire lo scopo criminoso che “Non è dato sapere dove fossero queste altre bande e quindi non possiamo sapere che influenza possano aver avuto su quanto accaduto. Nel punto in cui la situazione di disordine si è generata, c’erano gli imputati. I quattro, in concorso tra loro, avevano deciso di ricorrere all’uso dello spray urticante, accettando il rischio di eventuali morti”. I quattro dietro la sbarra sono stati condannati a oltre 10 anni di reclusione