Shrinkflation: la tecnica dei produttori per dare meno e guadagnare di più

Shrinkflation: la tecnica con cui i produttori ingannano i consumatori sulla quantità e qualità dei prodotti

La shrinkflation è una tecnica economica, nota anche come raggio di restringimento della spesa, deflazione o ridimensionamento del pacchetto.

Si tratta di un procedimento in cui, a fronte di prezzi invariati o addirittura aumentati, i prodotti e gli articoli si riducono in termini di dimensioni o quantità, oppure si modificano o riducono nella qualità.

La tecnica è utilizzata a livello mondiale e riguarda moltissimi prodotti di uso comune, tra cui pasta, saponi, bevande energizzanti, succhi di frutta, biscotti, cibo per animali, prodotti per l’igiene e, potenzialmente, qualsiasi prodotto.

La shrinkflation è una pratica del tutto legale ma sicuramente scorretta nei confronti dei consumatori, che in questi casi vengono beffati in quanto non riescono a rendersi conto delle variazioni di dimensione o qualità, accettando inconsapevolmente di pagare di più per avere di meno.

Solo quelli più attenti, infatti, si accorgeranno dei cambiamenti, notando un peso netto inferiore del prodotto o una confezione ridotta, tutti gli altri non noteranno nulla e continueranno ad acquistare ignari che, in realtà, stanno pagando più del solito.

Inoltre i produttori, per rendere ancora più accattivante ciò che vendono, spesso associano al cambiamento nel quantitativo anche un cambiamento di packaging.

Per fare un esempio, il consumatore non riuscirà mai ad accorgersi che un rotolo di carta igienica ha 200 fogli strappabili al posto di 220 oppure che un pacco di biscotti pesi 2 grammi in meno di prima.

In Italia l’analisi e lo studio della Shrinkflation non è ancora abbastanza approfondito e si sta iniziando a spronare l’Istat e l’Antritrust ad occuparsi del fenomeno per tutelare i diritti dei consumatori che, nel frattempo, dovranno essere particolarmente attenti a non cadere nella trappola.