Capelli AFRO: Diversi Stati negli USA hanno approvato la legge “Crown Act” contro la discriminazione dei capelli “afro”
Capelli AFRO
I capelli non sono soltanto un elemento estetico, ma anche l’identità di una persona, di una etnia, di un popolo o una tribù.
I capelli quindi possono costituire un segno distintivo di una persona singola o di un gruppo sociale.
In particolare, per le popolazioni afroamericane, i capelli sono un’affermazione della propria identità culturale, che deve essere riconosciuta e rispettata.
Purtroppo negli Stati Uniti ogni giorno persone di colore vengono discriminate in vari settori, a scuola o sul posto di lavoro per le loro acconciature perché considerate inappropriate o addirittura antigieniche.
I capelli neri naturali infatti sono spesso considerati “non professionali”.
In altre parole, i capelli “afro” devono passare inosservati, pertanto, c’è un vero e proprio abuso di piastre, prodotti chimici e spazzole che oltre a danneggiare i capelli costringono le persone di colore a una vera e propria omologazione.
La Camera dei rappresentanti degli Stati Uniti ha quindi approvato un disegno di legge che vieta la “discriminazione dei capelli”.
La norma
Potrebbe sembrare assurdo che in un paese si debba ricorrere alle norme per evitate la discriminazione dei capelli naturali, eppure negli stati uniti il problema è serio ed in moltissimi casi le persone di colore hanno addirittura subito dei licenziamenti per capigliature ritenute “etniche” o non conformi.
La California è il primo Stato che nel 2019 ha approvato una legge contro la discriminazione dei capelli afro, che pertanto non potranno più costituire motivo di discriminazione in nessun luogo ed in nessun modo.
Dal 2019 altri Stati si sono associati alla normativa emanando il “Crown Act”, acronimo di “Create a Respectful and Open World for Natural Hair”, una legge che proibisce ogni forma di discriminazione basata sui capelli naturali, nelle scuole o nei luoghi di lavoro.