Le spese per la spedizione delle raccomandate e delle comunicazioni condominiali non sempre devono essere addebitate al singolo
Le spese postali relative alla spedizione di comunicazioni condominiali possono essere di varia natura e possono riguardare aspetti generali o particolari del singolo condominio.
Solitamente, le spese condominiali possono riguardare le seguenti comunicazioni_
– convocazioni assembleari;
– solleciti per il pagamento degli oneri condominiali;
– invio bolletini di pagamento;
– comunicazioni inizio lavori;
– comunicazioni del verbale di assemblea agli assenti.
A disciplinare le modalità di addebito di tali spese è intervenuta la Suprema Corte di Cassazione con una interessante pronuncia che ha delineato con coerenza la materia.
Con sentenza del 10 maggio 2019 n. 12573, la Corte di Cassazione ha difatti statuito che sono addebitate al singolo condomino esclusivamente le spese postali relative ad una comunicazione che possano interessarlo quale “singolo” (ad esempio comunicazioni riguardanti un singolo appartamento).
Devono però essere ripartite tra tutti i condomini le spese postali afferenti ad un servizio reso per la collettivià, anche se non tutti i condomini possano fruirne in egual misura (ad esempio convocazione dell’assemblea condominiale, anche se ad alcuni condomini possa essere effettuata a mezzo PEC).
Per la Cassazione, che motiva questa presa di posizione su una serie di principi giurisprudenziali più volte da essa espressi e ribaditi, la giustificazione del permanere a carico del condominio delle spese comunque effettuate a fini individuali risiede nella corretta applicabilità o meno del criterio ex art. 1123, secondo comma, cod. civ., previa valutazione in fatto della natura del servizio e conseguente considerazione della addebito o meno individuale al singolo condomino.