Cosa rischierebbe Soleil una volta fuori a causa del suo comportamento?

Rischia grosso secondo il diritto il noto volto televisivo oggi concorrente del GF vip 6 a causa di quanto è accaduto proprio nella Casa

Calde parole erano volate nell’autunno televisivo di Mediaset tra Raffaella Fico e Soleil Sorge, concorrenti del GF Vip 6. La bionda ex concorrente di Umini e Donne infatti, aveva fatto il nome della ex di Balotelli durante la nomination ed immediatamente dopo l’aveva saluta con uno spavaldo “Bye Bi*ch”, appellativo anglosassone che poi aveva subito spiegato avere un tono goliardico nella sua lingua di origine (la Sorge è italo americana).

Ma prima di questo episodio e due avevano già avuto un attrito per via delle presunte frasi razziste che Soleil avrebbe rivolto alla Fico.

La showgirl napoletana sembra proprio aver confermato di aver portato in Tribunale la Sorge. Ma cosa rischierebbe Soleil se fosse vero?

La diffamazione della Fico? Non ci sarebbe

In molti hanno pensato al reato penale della diffamazione mezzo stampa e comunicazione video/audio ai sensi dell’ art. 595 c.p.

L’articolo postula che “Chiunque, fuori dei casi indicati nell’articolo precedente, comunicando con più persone, offende l’altrui reputazione, è punito con la reclusione fino a un anno o con la multa fino a 1.032 euro. 

Se l’offesa consiste nell’attribuzione di un fatto determinato, la pena è della reclusione fino a due anni, ovvero della multa fino a 2065 euro“.

Ma attenzione! Rispetto all’elemento oggettivo, trattandosi di reato a forma libera, la condotta diffamante risulta perfezionata soltanto nel caso l’offesa alla reputazione di una determinata persona, avvenga in assenza del soggetto passivo (o anche quando il soggetto passivo non sia in grado di comprenderla), con qualsiasi mezzo idoneo comunicando con più persone.

Appare chiaro che non possiamo assolutamente asserire che la Fico fosse assente durante la pronuncia del fatidico saluto, tantomeno, trattandosi del GF, che non fosse in quel momento nella impossibilità di comprendere l’offesa.

Invece il requisito della pluralità di soggetti risulta soddisfatto in presenza anche non contestuale di almeno due persone, escludendo dal computo i concorrenti nel caso in cui il soggetto attivo non sia unico.

Ingiuria: è reato?

Si potrebbe allora trattare del reato di ingiuria, tuttavia lo stesso è stato depenalizzato ad opera del d.lgs. n. 7/2016.

Oggi chi commette il fatto un tempo giudicato come delitto non risponde più penalmente ma è tenuto tuttavia al risarcimento del danno in favore del danneggiato che lo obbligherebbe così al pagamento di una sanzione civile verso lo Stato, di importo compreso tra 200 e 12.000 euro, devoluti alla Cassa delle ammende.

Resterebbe poi fuori ogni valutazione relativa al danno di immagine.