Animali e rumori: cosa fare se il gallo del vicino canta di notte oppure se il suo cane abbaia continuamente
Proprietari di animali
Tutti i proprietari sono responsabili delle condotte tenute dai propri animali, conseguentemente risponderanno dei danni cagionati dai propri animali e dei rumori da essi prodotti.
Certamente, non si può impedire ad un cane di abbaiare, a un gatto di miagolare o ad un gallo di cantare, bisogna però distinguere il contesto e le modalità di determinate condotte.
Ad esempio, l’effetto disturbante del canto del gallo non sarà lo stesso se ci si trova in campagna o in città, analogamente, il disturbo sarà diverso se il gallo canta solo al mattino oppure continuamente, sia di notte che di giorno.
Pertanto, se il vicino di casa intende avere un pollaio in un centro abitato, dovrà avere maggiori cautele ed utilizzare gli opportuni accorgimenti per evitare di arrecare danno ai propri vicini, ad esempio realizzando un pollaio chiuso per la notte.
Analogamente, se il vicino ha un cane che abbaia continuamente, dovrà trovare una soluzione per consentire agli altri di riposare e non essere disturbati, cercando di capire quale sia la causa del disagio o dell’allerta dell’animale.
Cosa accade se il vicino non interviene?
in tema di animali e rumori, se il vicino non si preoccupa di adottare tutte le cautele per evitare i rumori molesti dei suoi animali può incorrere nel reato di cui all’articolo 659 codice penale: Chiunque, mediante schiamazzi o rumori, ovvero abusando di strumenti sonori o di segnalazioni acustiche ovvero suscitando o non impedendo strepiti di animali, disturba le occupazioni o il riposo delle persone, ovvero gli spettacoli, i ritrovi o i trattenimenti pubblici è punito con l’arresto fino a tre mesi o con l’ammenda fino a euro 309.
Si applica l’ammenda da euro 103 a euro 516 a chi esercita una professione o un mestiere rumoroso contro le disposizioni della legge o le prescrizioni dell’Autorità.
La configurazione di tale reato è stata rilevata già nel 1990 dal Tribunale di Massa con sentenza del 18.04.90: secondo cui: “Configura il reato di cui all’art. 659 c.p. il non impedire il canto del proprio gallo per ampi periodi di tempo nelle ore notturne, in quanto il prolungato canto dell’animale risulta fastidioso e nocivo per il riposo altrui.”
Ovviamente, la questione relativa agli animali ed ai rumori da essi provocati, non riguarda soltanto i galli, ma anche i cani, i gatti, gli uccelli e tutti gli animali domestici.