Falsa separazione? Cosa comporta se si è scoperti

Se l’avvocato si simula la falsa separazione per salvare il suo patrimonio può essere interdetto dalla professione?

falsa separazione

Quando l’avvocato, simula la separazione dalla moglie per sottrarre i beni immobili di famiglia dall’aggressione dei creditori, non non può, a tal motivo tuttavia, essere interdetto dall’esercizio della professione. Per la Cassazione, che con la sentenza n. 46067/2021 esamina un caso specifico ove i fatti riscontrati sono aderenti a quanto appena enunciato, non si può emettere l’interdizione professionale per il sopra indicato illecito, stabilendo ciò sulla base dei fatti: nel commettere il reato di falso infatti, il soggetto, ha agito nella veste di coniuge, non di avvocato,.

La vicenda della falsa separazione

Il G.I.P applica all’indagato il divieto di esercitare la professione di avvocato per un anno perché accusato dei reati truffa aggravata e falso ideologico in atti pubblici. Il Tribunale del riesame conferma la decisione.

Il ricorso in Cassazione

L’avvocato nel ricorrere in Cassazione lamenta la violazione dell’art. 479 c.p, che contempla il reato di falsità ideologica in atti pubblici, che gli è stato contestato per avere, in concorso con il coniuge, simulato la propria separazione per scongiurare l’aggressione del patrimonio da parte dei crediti coinvolti nei diversi episodi di

truffa ascritti allo stesso.
La falsità in questione si fonda su due soli episodi familiari addotti che però potrebbero altrimenti essere spiegati.
La seconda doglianza invece mostra avversione verso le ragioni della misura cautelare applicata anche in ragione della sua durata, nonchè lamenta la mancata considerazione da parte del Tribunale della restituzione della somma ai danneggiati, ovvero della confessione relativa al reato di truffa.

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La Cassazione: niente interdizione per la falsa separazione

Per la Cassazione il ricorso è fondato nei seguenti termini. La Corte ritiene che l’avvocato ha commesso il falso, ma la falsità non è riconducibile alla professione ma alla qualità di coniuge. Viene meno quindi il nesso di causa necessario per disporre l’interdizione dall’esercizio della professione. La sentenza va pertanto annullata con rinvio per un nuovo giudizio, assorbiti gli altri motivi.