L’isola di plastica del Pacifico: Pacific trash vortex, l’inquinamento e gli interventi normativi

L’isola di plastica del Pacifico: cosa stanno facendo gli uomini per eliminare l’isola dei rifiuti di plastica più grande del mondo

L’isola e l’inquinamento

L’sola di plastica del Pacifico, nota anche come Pacific trash vortex o great Pacific garbage patch è un gigantesco accumulo galleggiante di rifiuti, principalmente plastici, che si trova nell’Oceano Pacifico, per una dimensione stimata dai 700.00 Km fino a più di 10 milioni di km², con un quantitativo di plastica stimato in 3 milioni di tonnellate

Purtroppo, quella del Pacifico, è la più grande isola di plastica al mondo ma non è l’unica perché ce ne sono molte altre: nell’oceano atlantico, nell’oceano Indiano, a largo del Cile e del Perù, nel mediterraneo.

Tali formazioni derivano da un accumulo pluridecennale di plastiche, originatosi negli anni 80 in conseguenza dell’inquinamento umano supportato dall’azione delle correnti marine, che ne hanno facilitato l’aggregazione.

A ciò si aggiungano i disastri delle navi petroliere e le perdite dei container delle navi cargo che diffondono nell’oceano migliaia di prodotti di ogni genere, nonché il maremoto del Yhoku del 2011, che ha provocato un enorme afflusso di detriti nell’oceano.

L’ambiente e le norme

L’impatto ambientale delle isole di plastica è assolutamente disastroso, poiché determina la morte di molti animali che muoiono per soffocamento a causa della ingestione di plastica.

Ma cosa stanno facendo i paesi per arginare questo disastro ambientale?

In primo luogo, sia in Europa che a livello mondiale, si sta cercando di porre un freno alla cultura basata sull’uso di plastiche monouso, al fine di eliminare gradualmente l’uso delle microplastiche, in secondo luogo si stanno ponendo dei limiti all’uso delle attrezzature da pesca.

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Infatti, Gli attrezzi da pesca perduti e le plastiche monouso costituiscono due categorie di prodotti che prese insieme rappresentano il 70% dei rifiuti marini.

Per quanto riguarda le microplastiche, invece, hanno introdotto divieti normativi 192 paesi, tra cui Canada, Repubblica di Corea, Nuova Zelanda, Svezia, Gran Bretagna, Stati Uniti d’America, Belgio, Brasile, India, Irlanda e Unione Europea.