Romantic scam: il reato di mentire sui propri sentimenti

Mentire sui sentimenti e sulle proprie difficoltà economiche, inducendo vittima a credere a prospettive di vita comune per spillare soldi è reato

romantic scam

Vittima di romantic scam

Romantic scam. E’ ciò che è accaduto ad un uomo che stringe ad un certo punto un’amicizia virtuale su Facebook con una certa “Angela”. La storia imbastita dalla persona dall’altra parte dello schermo è quella di essere una donna single che abita in Germania e di essere una badante con problemi di salute di una rilevante gravità. Il racconto si arricchisce di riferiti maltrattamenti che da lei sarebbero subiti da parte dei suoi datori di lavoro. Le missive continuano nel mondo virtuale e, dopo mesi di corrispondenza la donna dichiara all’uomo di essersi innamorata di lui e di desiderare una vita insieme.

Le richieste incalzanti: danaro e finti drammi

Improvvisamente tuttavia, la conversazione si interrompe, per poi riprendere dopo alcune settimane, giustificando l’assenza con l’aggravio delle sue difficoltà, chiedendo pertanto spudoratamente aiuto economico all’uomo con richieste di somme pari a 200 fino  a 500 euro. L’uomo cade nella trappola iniziando a inviare il danaro. A seguito di questo aiuto la donna dichiara di essere riuscita a scappare dalla Germania, di essere arrivata a Roma, ma di trovarsi in ospedale perché ferita nel corso di una rapina, pertanto servirebbe altro denaro per curarsi. Entra così in scena un terzo, il quale  fingendosi amico di “Angela” e anche della vittima ovviamente, mette a disposizione di quest’ultimo una postepay Gold con cui può inviare all’innamorata somme d’importo superiore a 500 euro.

Le minacce

Più avanti insorge un altro fantomatico problema. La donna dice di dover pagare multe di 25.000, 36.000 e 46.000 euro, che avrebbe ricevuto in Germania, pertanto mette in contatto l’innamorato con un fantomatico Avvocato che, prospettando la catastrofe che sarebbe ricaduta su Angela non pagando, fa si di spingere la vittima a procurarsi le somme grazie alla vendita degli immobili ereditati. E’ solo quando l’uomo ha prosciugato tutte le sue risorse economiche che decide finalmente di rivolgersi a un legale. Non si bloccano però le richieste di denaro di Angela. Ad un certo punto infatti iniziano le minacce telefoniche da parte del fantomatico Avvocato che fanno addirittura temere all’uomo vittima del raggiro per la sua vita. Nel giugno del 2019 infine la fantomatica donna scompare nel nulla.

Il tribunale riconosce il romantic scam

In giudizio interviene il Tribunale di Catania che, con la sentenza n. 3562/2021 condanna degli imputati per i reati di truffa, tentata truffa aggravata e tentata estorsione aggravata, ai danni di un assistente amministrativo dal quale si sono fatti versare centinaia di migliaia di euro, ricavati dalla vendita di alcuni beni immobili ricevuti in eredità.

In Cassazione viene confermata la condanna

La vicenda ha poi raggiunto la Cassazione, ove è stata confermata la condanna per gli imputati precisando che “ciascuno con un ruolo preciso e predeterminato ma finalizzato al raggiungimento dello scopo finale (arricchimento ai danni della vittima) posto in essere spregiudicatamente e per oltre un anno e mezzo con artifizi di varia natura come la creazione di un falsa identità digitale, l’inoltro di messaggi di testo e vocali tesi e l’invio di fotografie artatamente create per far si, da una parte che la vittima si innamorasse della finta donna virtuale e, dall’altra, che la stessa si muovesse a pietà per la situazione dell’amata tale da essere indotto con finte promesse e piagnistei a sborsare ingenti somme di denaro. Artifizi che hanno ingenerato nella vittima una falsa rappresentazione della realtà si da fargli credere che la donna avrebbe lasciato la Germania grazie al suo denaro e si sarebbe stabilita presso di lui per convivere come una coppia di innamorati e procurandosi così un ingiusto profitto pari a circa 440.000 euro con pari danno per la vittima.”
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Gli Ermellini precisano inoltre che “la truffa non si apprezza tanto per l’inganno in sé riguardante i sentimenti dell’agente rispetto a quelli della vittima, ma perché la menzogna circa i propri sentimenti è intonata con tutta una situazione atta a far scambiare il falso con il vero operando sulla psiche del soggetto passivo.”. Condanna anche per il reato di tentata truffa aggravata in capo ai due imputati in relazione alle finte multe per le quali è stato richiesto alla vittima il versamento di 41.000 euro, attraverso il ricorso ad artifizi e raggiri aventi lo scopo d’ingenerare nella vittima il timore di essere arrestato o sottoposto a procedimento penale in caso di mancato pagamento.

Infine arriva una bella condanna per tentata estorsione aggravata in capo al sedicente “Avv. Catania” per aver minacciato di morte la vittima.