Armi: Concorre nel reato di illecita detenzione di armi chi è consapevole della presenza di esse nella propria abitazione ma non fa nulla
Detenzione di armi
Detenere un’arma in casa è consentito e regolato dalla legge.
Per detenere un’arma però, è necessario ottenere un’apposita licenza secondo la specifica necessità:
Infatti, l’autorizzazione della licenza può essere richiesta ed ottenuta per armi da difesa personale, per caccia, sport o collezione.
Detenere un’arma senza avere ottenuto la relativa licenza e senza denunciarla all’organo di competenza costituisce reato.
Ma cosa accade se in casa è detenuta illecitamente un’arma e anche il convivente ne è a conoscenza e non fa nulla?
Anche il convivente concorre nel reato
Il Caso
La Suprema Corte di Cassazione, sez. I penale con sentenza n. 12308 del 14/02/2020 si è occupata di un caso di concorso di detenzione illecita di armi.
Secondo la Corte: Integra un’ipotesi di concorso di persone nel delitto di illecita detenzione di armi la condotta di chi, consapevole della presenza di esse nell’abitazione che condivide con il loro proprietario, nulla faccia per rimuovere tale situazione antigiuridica, manifestando, con un comportamento finalizzato a protrarne gli effetti, una chiara connivenza con il predetto e pertanto dimostrando di trovarsi in una situazione di fatto tale da poter, comunque, in qualsiasi momento, disporre anche autonomamente delle armi.
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Il caso riguardava la responsabilità dell’imputata, convivente di un soggetto pregiudicato ristretto agli arresti domiciliari, la quale, nel corso di una perquisizione, invitata dagli operanti ad allontanarsi dal divano sul quale si era accomodata, aveva cercato di nascondere un’arma clandestina che si trovava occultata sotto il cuscino su cui era seduta.
La corte ha quindi rigettato il ricorso, confermando la responsabilità della donna per il concorso nella detenzione di arma clandestina (L. n 110 del 1975 art. 23 comma 3) e la ricettazione della medesima (art. 648 c.p.) con conseguentemente condanna ad anni uno e mesi otto di reclusione ed Euro 600 di multa, con il beneficio della sospensione condizionale della pena.