Il Garante per la Privacy ha sanzionato un medico che ha tenuto esposte le ricette mediche dei propri assistiti all’interno del proprio studio
Con ordinanza di ingiunzione del 28 ottobre 2021, l’Autorità Garante ha sanzionato un medico che aveva appeso le ricette mediche dei propri pazienti fissate a pinze da bucato attaccate ad un asse di legno appoggiato al davanzale della finestra dello studio medico, situato al piano terra e rivolto sul marciapiede della pubblica via.
Tale situazione di fatto era stata notata dai Carabinieri, i quali avevano poi effettuato tutte le comunicazioni obbligatorie al Garante.
In ambito sanitario, il titolare deve adottare idonei accorgimenti per garantire, anche nell’organizzazione delle prestazioni e dei servizi, il rispetto dei diritti, delle libertà fondamentali e della dignità degli interessati (art. 83 del Codice, ritenuto compatibile con il citato Regolamento (UE) n. 2016/679; cfr. art. 22, comma 11, d.lgs. 10 agosto 2018, n. 101, in relazione al quale il Garante ha adottato uno specifico provvedimento generale – cfr. provv. generale del 9 novembre 2005, ritenuto compatibile con il suddetto Regolamento e con le disposizioni del decreto n. 101/2018; cfr. art. 22, comma 4, del citato d.lgs. n. 101/2018).
Inoltre, le informazioni relative alla salute possono essere comunicate a terzi solo sulla base di un idoneo presupposto giuridico o su indicazione dell’interessato stesso, previa delega scritta di quest’ultimo.
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Al riguardo, già il Garante, nel comunicato stampa del 14 novembre 2014, aveva espressamente fatto presente che “le ricette mediche possono essere lasciate presso le farmacie e gli studi medici per il ritiro da parte dei pazienti, purché siano messe in busta chiusa. Lasciare ricette e certificati alla portata di chiunque o perfino incustodite, in vaschette poste sui banconi delle farmacie o sulle scrivanie degli studi medici, viola la privacy dei pazienti”. E’ stato, inoltre, fatto presente che “le procedure, in vigore già da tempo, consentono ai medici di lasciare ai pazienti ricette e i certificati presso le sale d’attesa dei propri studi o presso le farmacie, senza doverglieli necessariamente consegnare di persona. Per impedire la conoscibilità da parte di estranei di dati delicati, come quelli sanitari, è però indispensabile che ricette e certificati vengano consegnati in busta chiusa. La busta chiusa è tanto più necessaria nel caso in cui non sia il paziente a ritirare i documenti, ma una persona da questi appositamente delegata” (comunicato stampa del 14 novembre 2015).