Il Fondo complementare al PNNR: di che cosa si tratta

Il Decreto Legge n. 59 del 2021, convertito dalla legge n. 101 del 2021 ha istituito il fondo complementare al PNNR per gli anni dal 2021 al 2026

fondo complementare

Che cos’è ed a cosa serve il fondo complementare al PNNR

Il Piano nazionale per gli investimenti complementari è finalizzato ad integrare con risorse nazionali gli interventi del Piano nazionale di ripresa e resilienza per complessivi 30.622,46 milioni di euro per gli anni dal 2021 al 2026.

Vengono cofinanziati i progetti Transizione 4.0, Ecobonus e Sismabonus.

Attraverso misure fiscali e finanziarie, si agevolano gli investimenti delle imprese in nuovi beni capitali tecnologicamente avanzati e la spesa privata in ricerca, sviluppo e innovazione.

Attraverso il Fondo Nazionale aggiuntivo, lo Stato quindi integra il plafond di risorse disponibili per perseguire le priorità e gli obiettivi del PNRR.

Il PNRR richiama espressamente l’obiettivo dell’integrazione tra il Piano medesimo e il Fondo nazionale complementare.

La realizzazione avverrà con la messa in opera di strumenti attuativi comuni e di un sistema di monitoraggio unitario, tramite il sistema informativo “ReGis” previsto dalla legge di bilancio 2021.

Tali risorse saranno utilizzate per i programmi e interventi di cui alla tabella allegata che si trova sul sito del governo

Procedure di semplificazione e accelerazione da applicare al fondo complementare al PNNR

Agli interventi inseriti nel Piano complementare si applicano, ove compatibili, le procedure:

– di semplificazione e accelerazione,

– le misure di trasparenza e conoscibilità dello stato di avanzamento stabilite per il Piano nazionale di ripresa e resilienza.

Con decreto del MEF, al fine di monitorare gli interventi, sono individuati per ciascun intervento o programma gli obiettivi:

  • iniziali,
  • intermedi c.d. milestone
  • finali  c.d. target

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Gli obiettivi sono determinati in relazione al cronoprogramma finanziario e coerenti con gli impegni assunti nel PNRR con la Commissione europea, sull’incremento della capacità di spesa collegata all’attuazione degli interventi del Piano nazionale per gli investimenti complementari.

Il mancato rispetto dei termini previsti dal cronoprogramma o la mancata alimentazione dei sistemi di monitoraggio comportano la revoca del finanziamento.