Vaccino, terza dose: sì al sollecito degli interessati

Il Garante della Privacy non boccia i solleciti delle Regioni agli interessati. Non c’è violazione nel trattare i dati personali

Con comunicato del 5 novembre 2021 l’Autorità Garante per la Privacy ha chiarito che non sussiste alcuna violazione nel caso in cui gli addetti al SSN delle Regioni provvedano a contattare gli interessati per la somministrazione della terza dose di vaccino.

Anzi, è stato chiarito: “l’Autorità ribadisce quindi che le iniziative volte a promuovere la vaccinazione siano realizzate attraverso gli operatori del Servizio sanitario nazionale, coinvolgendo, auspicabilmente, i medici di medicina generale, a cui è nota la situazione sanitaria degli assistiti, anche riguardo ad aspetti che sconsigliano la vaccinazione in assoluto o temporaneamente“.

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L’Autorità detta inoltre un decalogo per operare al meglio il trattamento dei dati personali nel caso di terza dose e chiarisce che i legittimati a trattare tali dati sono esclusivamente gli operatori del SSN e non anche impiegati di Comuni e Regioni.

L’Ema e l’Aifa hanno approvato, per la terza dose, i due vaccini a m-Rna disponibili attualmente e già approvati per il ciclo vaccinale completo: Pfizer e Moderna. Potranno ricevere una terza dose di Pfizer o Moderna anche i vaccinati con AstraZeneca e Johnson&Johnson.

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Indipendentemente dalla volontà o meno di aderire alla campagna vaccianale, il diritto alla propria identità personale ed a non veder divugati o trattati i propri dati personali è pur sempre un diritto costituzionalmente garantito.