Concorsi in Polizia e droghe: l’esclusione è dietro l’angolo

Concorsi in Polizia e droghe: anche un solo episodio di droghe leggere può legittimare l’esclusione dal concorso

La questione

Per molte persone, entrare a far parte delle Forze di Polizia può essere una grande aspirazione ed un motivo di orgoglio.

Tuttavia, qualche errore di gioventù può costare caro e determinare la fine di un sogno con l’esclusione dai concorsi in Polizia.

L’uso di droghe infatti, non è certo compatibile con il mondo della legalità che caratterizza le Forze dell’Ordine, il cui compito è proprio quello di garantire la sicurezza dei cittadini e di mantenere l’ordine pubblico, anche lottando contro ogni forma di criminalità e illegalità.

Si potrebbe ritenere che un solo episodio di uso di droghe leggere possa essere trascurato e che sia di poco rilievo per un soggetto che intenda entrare nelle Forze di Polizia, trattandosi di episodio pregresso.

Ma non è di questa opinione il Ministero, né il TAR, e neanche il Consiglio di Stato.

In caso di concorso infatti, non è ammissibile neppure un episodio di uso di droghe, e non rileva il fatto che si sia trattato di droghe leggere.

La sentenza

Con la sentenza n.1848 del 04/03/2021 il Consiglio di Stato sez. II si è occupato di un caso di esclusione dal concorso delle Forze di Polizia per consumo di droghe.

Il Consiglio ha rigettato il ricorso proposto dal ricorrente “escluso” stabilendo che: anche un unico episodio accertato di consumo di droghe non pesanti può motivare l’esclusione dal concorso per l’accesso ad una Forza di Polizia

LEGGI ANCHE: Il Rave party: quando è legale e quando è un illecito

L’esclusione di un candidato da un concorso per l’accesso ad una delle Forze di Polizia, qualora risulti adottato in ragione del consumo personale di droga, risulta congruamente motivato anche in riferimento ad un unico episodio accertato e per droghe non considerate “pesanti”, derivando anche da un solo episodio di tale portata possa desumersi il fatto un previo contatto col mondo della criminalità che gestisce il commercio delle sostanze stupefacenti.