Squid Game: La serie su netflix ha già creato i suoi effetti devastanti su minori che riproducono i comportamenti tenuti in tv
La serie
E’ da poco uscita su Netflix la serie Squid Game, assolutamente inadatta ai minori, la quale ha creato i primi problemi nel mondo degli adolescenti e dei preadolescenti.
La serie tratta di un reclutamento di soggetti che sono divorati dai debiti e vengono invitati formalmente a compiere dei giochi di società per bambini, mentre in realtà sono chiamati a compiere delle azioni e delle scommesse con premi in denaro molto consistenti, ma che si rivelano poi mortali. Solamente chi sopravvive può incassare il premio.
Questa serie ha creato i primi scompigli tra i ragazzi che, avendo visto le puntate, la cui visione è formalmente vietata ai minorenni, riproducono alcuni “giochi”, anche se in maniera semplificata, visti nella serie.
I contenuti
Si spazia dunque tra reati che attengono alle percosse ed alle lesioni (il gioco degli “schiaffi”) a comportamenti che rasentano la fattispecie di istigazione al suicidio, prevista dall’art. 580 del codice penale.
Tale aritcolo sancisce, al comma I che “Chiunque determina altri al suicidio o rafforza l’altrui proposito di suicidio, ovvero ne agevola in qualsiasi modo l’esecuzione, è punito, se il suicidio avviene, con la reclusione da cinque a dodici anni.
Se il suicidio non avviene, è punito con la reclusione da uno a cinque anni, sempre che dal tentativo di suicidio derivi una lesione personale grave o gravissima.
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Già altri “giochi” divenuti virali sul web negli anni passati avevano provocato l’impennarsi di questa fattispecie di reato come i TiKTok oppure il gioco “Blue Whale Challenge“, tanto da far intervenire, relativamente a quest’ultimo gioco, la Suprema Corte di Cassazione.
La Corte ha stabilito che “non è configurabile il tentativo con riguardo al reato di cui all’art. 580 cod. pen., nell’ipotesi in cui all’istigazione non segua un suicidio consumato o tentato con lesioni gravi o gravissime.
Nella fattispecie la Corte ha escluso la configurabilità del tentativo di istigazione al suicidio nel caso di invio di messaggi telefonici ad un minore nell’ambito del gioco noto come “Blue Whale Challenge“, pur se contenenti l’invito a compiere atti potenzialmente pregiudizievoli“. Cassazione penale sez. V, 23/11/2017, n.57503