Green Pass e lavoratori: le ultime dal Garante della Privacy

Il 12 ottobre 2021 il Garante della Privacy ha chiarito i limiti del potere di controllo del green pass da parte del datore di lavoro rispetto ai dati sensibili dei lavoratori

Il datore di lavoro, nell’ambito del proprio esercizio di controllo sul possesso del Green Pass da parte del lavoratore deve utilizzare esclusivamente dispositivi che non consentono di conservare i dati contenuti all’interno del QR code.

All’interno del comunicato si legge difatti che “l’attività di verifica non dovrà comportare la raccolta di dati dell’interessato in qualunque forma, ad eccezione di quelli strettamente necessari, in ambito lavorativo, all’applicazione delle misure derivanti dal mancato possesso della certificazione. Il sistema utilizzato per la verifica del green pass non dovrà conservare il QR code delle certificazioni verdi sottoposte a verifica, né estrarre, consultare registrare o comunque trattare per altre finalità le informazioni rilevate“.

Ed ancora: “lo schema sottoposto all’Autorità prevede, in particolare, che l’attività di verifica del possesso delle certificazioni verde Covid-19 possa essere effettuato anche attraverso modalità alternative all’app VerificaC19, quali l’impiego di un pacchetto di sviluppo per applicazioni (SDK), rilasciato dal Ministero con licenza open source, da integrare nei sistemi di controllo degli accessi ovvero, per i datori di lavoro pubblici e privati, mediante l’utilizzo di una specifica funzionalità della Piattaforma NoiPA o del Portale istituzionale INPS“.

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In sostanza, quindi, non è permesso al datore di lavoro chiedere, a titolo esemplificativo, l’invio tramite mail del proprio QR code per due motivi: 1) non vi è certezza che il destinatario della mail sia effettivamente il dipendene preposto al controllo del Green Pass; 2) il lavoratore non può avere la certezza che la mail venga cancellata, con palese violazione del divieto di conservazione dei dati personali presenti nel QR code.

Tutte le informazioni relative al trattamento dei dati personali con riferimento al Coronavirus sono comunque consultabili sul sito ufficiale dell’Autorità Garante della Privacy, nella sezione appositamente dedicata.

 

 

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