Madre no vax? il padre può trascinarla in Tribunale

Madre no vax non vaccina la figlia undicenne per le vaccinazioni obbligatorie e non fa i tamponi anti-Covid19. Il padre va in Tribunale

madre no vax: il padre vince in Tribunale

La vicenda in esame è una vicenda quanto mai attuale in tempi di Green Pass e lotta tra favorevoli e contrari al vaccino Anti-Covid19, che oramai si propongono come moderni Guelfi e Ghibellini. I nuovi attivisti contrari al siero inoculato per il nuovo virus ricalcano le orme di un gruppo più storicamente consolidato che si opponeva all’imposizione di vaccinazioni da parte dello Stato, che già da qualche anno erano obbligatorie per poter frequentare la comunità scolastica, anche nella fascia dell’obbligo di istruzione.

La vicenda

A Milano un padre di una bambina di 11 anni separato ricorre contro la ex moglie che non ritiene di voler vaccinare la propria figlia. Conviene in giudizio la donna, che si opponeva all’inoculazione alla loro figlia dei vaccini obbligatori per legge ed anche altri vaccini non obbligatori ma consigliati per la tutela della sua salute. Inoltre, in contrasto con le disposizioni vigenti, si opponeva anche ad effettuare i tamponi molecolari per la diagnosi del COVID-19 ed il test antigenico per accedere alle lezioni scolastiche.

Il padre chiede di poter autorizzare i vaccini anche se la madre è no-vax

Chiede pertanto di essere autorizzato, a fronte di mancato consenso o dissenso materno, a prestare da solo l’assenso affinché la figlia minore infrasedicenne possa ricevere le mancanti vaccinazioni obbligatorie e i richiami vaccinali obbligatori ancora non effettuati, come da normativa prevista nel decreto legge 73/2017, convertito in legge 119/2017, nonché le vaccinazioni facoltative raccomandate, al compimento del 12° anno d’età o comunque secondo le indicazioni del pediatra e di essere autorizzato ad assentire data l’evidente necessità di tutela di fronte alla minaccia alla salute pubblica e della stessa figlia, da solo e senza necessità del consenso materno, affinché la figlia possa effettuare, ogni volta che sarà necessario, il tampone anti-COVID.

Il Tribunale risponde: i vaccini sono obbligatori

I Giudici, che si erano già espressi in ordine all’obbligatorietà dei vaccini di cui alla l. n. 119/2017, nello statuire nel merito ricalcano quanto in passato chiarito, ovvero che per i minori di età compresa tra 0 e 16 anni e per tutti i minori stranieri non accompagnati sono obbligatorie e gratuite, in base alle specifiche indicazioni del calendario vaccinale nazionale, le vaccinazioni come anti-poliomielitica, anti-difterica, anti-tetanica, anti-epatite B, anti-pertosse, anti-Haemophilus influenzae tipo b, anti-morbillo, anti-rosolia, anti-parotite, anti-varicella, evidenziando che si tratta di un obbligo di legge, la cui violazione prevede una sanzione amministrativa.

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In relazione al Covid19 consente al padre di sostituirsi alla madre no-vax per le decisioni sanitarie relative alla figlia

Quanto alla questione attuale relativa al vaccino anticovid, il Tribunale ha ribadito trattarsi di vaccini raccomandati dalla scienza medica a livello internazionale a tutela della salute pubblica mondiale come valida arma avversa alla pandemia. Conseguentemente ha autorizzato il padre a “provvedere in autonomia, senza il consenso della madre”, a sottoporre la figlia a tutte le vaccinazioni obbligatorie e raccomandate; a farle i tamponi molecolari per la diagnosi del COVID-19 tutte le volte che sia necessario; a farle indossare la mascherina a scuola e ad utilizzare i DPP previsti in tutte le situazioni imposte dalla legge, sino a quando la figlia compirà 12 anni, quando l’uomo sarà nel potere di: “valutare in autonomia, sempre senza l’accordo della madre, se sia necessario o anche solo opportuno somministrarle il vaccino anti COVID, visti gli approdi della scienza, le autorizzazioni degli enti regolatori, le norme di legge e le raccomandazioni del pediatra”.