Il “Bonus risparmio idrico”: che cos’è e come ottenerlo

La legge Finanziaria per il 2021 ha previsto tra gli altri all’art. commi da 61 a 65 il “Bonus Risparmio Idrico” prevedendo la emanazione di un decreto attuativo da parte del Ministero della Transizione  Ecologica. Vediamo in che cosa consiste e cosa prevede il decreto attuativo.

Bonus risparmio Idrico

Che cos’è il Bonus Risparmio idrico?

Tale Bonus è stato inserito al fine di perseguire il risparmio di risorse idriche e ridurre gli sprechi di acqua.
Nello stato di previsione del Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, è stato previsto un fondo denominato «Fondo per il risparmio di risorse idriche», con una dotazione pari a 20 milioni di euro per l’anno 2021 proprio per tale finalità.

Chi può beneficiarne?

Possono beneficiare del bonus :

  • le persone fisiche maggiorenni residenti in Italia,
  • titolari del diritto di proprietà o di altro diritto reale su edifici esistenti, nonché di diritti personali di godimento su parti di edifici esistenti o singole unità immobiliari.

Il bonus idrico può essere utilizzato per interventi di sostituzione:

  • di vasi sanitari in ceramica con nuovi apparecchi a scarico ridotto
  • di apparecchi di rubinetteria sanitaria,
  • soffioni doccia e colonne doccia esistenti

con nuovi apparecchi a limitazione di flusso d’acqua, su edifici esistenti, parti di edifici esistenti o singole unità immobiliari.
A ciascun beneficiario è riconosciuto un bonus idrico nel limite massimo di 1.000 euro per le spese effettivamente sostenute dal 1° gennaio 2021 al 31 dicembre 2021.

Per quali spese è riconosciuto?

Il bonus idrico è riconosciuto con riferimento alle spese sostenute per:

  • la fornitura e la posa in opera di vasi sanitari in ceramica con volume massimo di scarico uguale o inferiore a 6 litri e relativi sistemi di scarico, compresi le opere idrauliche e murarie collegate e lo smontaggio e la dismissione dei sistemi preesistenti;
  • la fornitura e l’installazione di rubinetti e miscelatori per bagno e cucina, compresi i dispositivi per il controllo di flusso di acqua con portata uguale o inferiore a 6 litri al minuto, e di soffioni doccia e colonne doccia con valori di portata di acqua uguale o inferiore a 9 litri al minuto, compresi le eventuali opere idrauliche e murarie collegate e lo smontaggio e la dismissione dei sistemi preesistenti.

Il bonus può essere richiesto per una sola volta, per un solo immobile, per interventi di efficientamento idrico fino ad esaurimento delle risorse stanziate, pari a 20 milioni di euro per l’anno 2021 (a valere sulle risorse iscritte sul capitolo 3076 “Fondo per il risparmio di risorse idriche”).

Lago Trasimeno

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Come ottenere il bonus?

Come si legge sul sito del Ministero della Transizione Ecologica al fine di ottenere il rimborso, i beneficiari devono presentare istanza registrandosi su una Piattaforma accessibile dal sito del Ministero, previa autenticazione accertata attraverso SPID, ovvero tramite Carta d’Identità Elettronica.
Il bonus sarà emesso secondo l’ordine temporale di arrivo delle istanze fino ad esaurimento delle risorse.

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All’atto della registrazione, il beneficiario deve effettuare le necessarie dichiarazioni sostitutive di autocertificazione:

  1. nome, cognome, codice fiscale del beneficiario;
  2. importo della spesa sostenuta per cui si richiede il rimborso
  3. quantità del bene e specifiche della posa in opera o installazione
  4. specifiche tecniche, per ogni bene sostituito da apparecchi a limitazione di flusso d’acqua, oltre a specifica della portata massima d’acqua (in l/min) del prodotto acquistato
  5.  identificativo catastale dell’immobile (Comune, Sezione, Sezione Urbana, Foglio, Particella, Subalterno) per cui è stata presentata istanza di rimborso
  6. di non avere usufruito di altre agevolazioni fiscali per le medesime spese.

All’istanza di rimborso deve essere allegata la copia della fattura o della documentazione commerciale.
E’ stato calcolato a regime un risparmio di 415 milioni di metri cubi di acqua potabile, che normalmente finiscono in eccesso negli scarichi sanitari e che, calcolano gli industriali, coincidono con la quantità d’acqua potabile del lago Trasimeno.