Se menti sullo status facebook il coniuge può addebitarti la separazione

Se sei single sullo status facebook ma coniugato nella vita reale, il virtuale può costarti l’addebito della separazione per mancata fedeltà

L’argomento di oggi trae spunto dalla sentenza 6 del 2021 del Tribunale di Palmi, che ha addebitato la separazione ad un uomo che aveva indicato il proprio stato nel suo profilo Facebook di “single” scegliendo anche l’opzione “mi piacciono le donne”. Così facendo, i giudici di merito hanno statuito un disposto in linea con la precedente pronuncia della Corte di Cassazione, la quale con sentenza n. 21657/2017 si era già pronunciata in merito all’importanza nei giudizi di separazione con addebito, non solo dell’esistenza e dimostrazione relativa delle relazioni extraconiugali, ma anche di quei comportamenti indirizzati in maniera incontrovertibile a procacciare tali relazioni.

Nella giurisprudenza spuntava già il caso della “status facebook”

A tal proposito richiamiamo anche una vicenda nota di qualche anno addietro, ove il marito che aveva dichiarato apertamente nelle pagine di un social network la sua relazione sentimentale extraconiugale, era poi stato scoperto dalla moglie, la quale poi, in sede di separazione, ha chiesto l’addebito a carico del marito pubblicamente fedigrafo. Domanda che il Tribunale di Roma ha accolto con la sentenza n. 456/2016, rimarcando in maniera saliente le modalità con cui lo stesso ha reso pubblica la propria relazione, lesive senza ombra di dubbio della dignità della coniuge.

Fedeltà coniugale e web

Non è nuovo l’orientamento giurisprudenziale che si avvia a considerare l’obbligo di fedeltà non  solo consistente nell’astensione ad avere atteggiamenti sessualmente rilevanti con altri soggetti che non siano il coniuge, ma anche nel non tradire la fiducia reciproca basata su una comunione di intenti e spirituale a tutti gli effetti. Non è quindi difficile individuare, secondo tale indirizzo, il tradimento nell’attuazione di comportamenti diretti a ledere la reputazione del proprio coniuge e ciò senza che si materializzino in veri e propri  atti sessuali intrattenuti con altri.

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Lo status facebook: determinante per la pronuncia di addebito per tradimento della fedeltà coniugale

Il Giudice di primo grado ha affermato che l’indicazione da parte del coniuge nel proprio profilo Facebook dello stato di “single” unito alla dicitura “mi piacciono le donne”, sebbene non costituisca in se una prova materiale dell’esistenza di un rapporto extraconiugale consumato, é sicuramente indice di un comportamento lesivo della dignità e del decoro del proprio partner, oltre che denigratorio nella sfera delle relazioni dello stesso, in quanto viene in rilievo su un piano pubblico, l’intenzione del marito stesso di non considerare l’unione effettivamente esistente, sia sul piano affettivo che giuridico. Facendo ciò si palesa a terzi un modo di essere od uno stato d’animo incompatibile con un leale rapporto di coniugio che tuttavia tutti conoscono e riconoscono.