Se l’ex ti ha regalato una ristrutturazione: è arricchimento

Il caso in questione riguarda un uomo che si vede risarcire una somma per ristrutturazione dell’immobile di una ex

ristrutturazione ex legalink.it

I giudici della Seconda Sezione Civile della Suprema Corte di Cassazione, nella sentenza n. 21479/2018 , hanno stabilito circa il risarcimento dovuto da una donna che aveva intrattenuto un rapporto more uxorio non durato molto, ma durante il quale l’ex compagno l’aveva aiutata a ristrutturare e arredare la casa a lei intestata, dove i due avevano convissuto per un breve periodo.

Arricchimento della ex dovuto alla somma elargita dal compagno per la ristrutturazione

In Corte d’appello si constatava l’oggettivo arricchimento che l’aiuto economico fornito per l’acquisto, la ristrutturazione e l’arredamento della casa ha determinato nei confronti della ex compagna, che risultava unica proprietaria dell’immobile. I giudici di merito pertanto ravvedevano che, in caso di vendita, la donna potrebbe trarre notevole profitto dall’arricchimento addotto dalle migliorie nel quale si era investito.

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L’importo della ristrutturazione deve essere risarcito

Tale arricchimento di circa cento milioni delle vecchie lire, non trova giustificazione nell’obbligazione naturale,  perché l’attribuzione patrimoniale era stata effettuata nel contesto di una comunione di vita effettiva ma che non godeva di un tenore pari a quello goduto successivamente all’apporto dell’ex compagno, peraltro protrattasi per un periodo di tempo non lungo e pertanto neanche proporzionata all’esborso. Si rimarca ancora in sede di gravame che, il mancato recupero dell’importo, una volta cessata la convivenza, configura un ingiustificato impoverimento del solvente e un ingiustificato arricchimento dell’accipiente.

In Cassazione

La questione giunge in Corte di Cassazione, la quale cassa tutti i motivi del ricorso. Vengono ritenuti validi i ragionamenti della Corte d’Appello, così come anche le motivazioni. Il ragionamento della Cassazione, afferma il principio secondo il quale l’azione di ingiustificato arricchimento ex art. 2041 c.c. può essere proposta solo quando ricorrano due presupposti:

  • la mancanza di qualsiasi altro rimedio giudiziale in favore dell’impoverito;
  • l’unicità del fatto causativo dell’impoverimento, sussistente quando la prestazione resa dall’impoverito sia andata a vantaggio dell’arricchito