Se si effettua un intervento in equipe è considerato un concorrente e pertanto risponde delle comuni scelte almeno che non si astenga
Il medico che lavora in équipe chirurgica è gravato di un obbligo di diligenza che non soltanto in relazione alle mansioni che gli sono specificamente affidate ma chiaramente si intende gravato anche del controllo sull’operato dei propri collaboratori, al fine di controllare che non commettano negligenze o errori.
L’equipe decide in concorrenza
Come affermato dalla Corte di Cassazione nella sentenza numero 26307/2019, quindi, il medico a capo dell’équipe, ante inizio dell’operazione chirurgica, deve consultare la cartella clinica contenente dati del paziente e storia clinica, che narra della diagnosi, interventi farmacologici e così via, al fine di evitare di prendere decisioni che vadano in contrasto con la storia stessa. Inoltre così operando potrà lo stesso prendere le dovute precauzioni.
Il medico in equipe deve manifestare il dissenso se in disaccordo con le scelte
Dall’altra parte, a prescindere da quale sia la sua posizione, ciascun componente dell’équipe, se non sente di condividere rispetto alle scelte chirurgiche effettuate o addirittura che l’intervento sia necessario, deve quindi segnalarlo, motivando la propria posizione. Se non lo fa non potrà chiaramente poi esimersi dal rispondere come concorrente, circa le responsabilità che discendono dalla non corretta esecuzione della prestazione.
Il fine comune
Il fine perseguito da tutti i medici che compongono un’équipe, del resto, è comune e unico e pertanto si risponde in solido, per una attività compiuta in cooperazione.
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Valutazione su nozioni comunemente conosciute da ogni componente dell’equipe
Pertanto ognuno dei componenti di una equipe, deve conoscere e valutare tutte le attività poste in essere dai suoi colleghi, anche se non rientrano nel proprio campo di specializzazione, controllandone la correttezza con le proprie nozioni ed evidenze comuni ad ogni medico e in tal modo quindi evitando che vengano posti in essere errori evidenti.