Condominio e bene comune: no a decisioni che privano di un bene comune il condomino

Condominio e bene comune: La Cassazione accoglie il ricorso di un condomino escluso dall’utilizzo del bene comune, ovvero l’ascensore

In tema di Condominio e bene comune, con la sentenza n. 21209/2019 la cassazione si è pronunciata in materia condominiale ponendo l’accento sulla nullità delle delibere assembleari che vadano a limitare il diritto del singolo rispetto all’utilizzo di un bene comune.

Antefatto giudiziale

Nello specifico  si va a discutere in merito ad una delibera assembleare con la quale si era stabilita l’installazione di un ascensore che non avrebbe potuto servire l’ultimo piano dello stabile. Interrogata sulla legittimità la Corte, statuisce che detta delibera è da ritenersi nulla in quanto la stessa avrebbe reso non fruibile un bene comune oltre ad incidere sul valore della proprietà esclusiva.

In primo grado

Il Tribunale di merito aveva accolto le domande del condomino, motivando la decisione a favore del ricorrente. Il Tribunale di primo grado infatti, sosteneva che l’intervento era dovuto solo a ragioni di comodità e di incremento del valore degli immobili oltre che per l’opportunità di eliminare ostacoli ad eventuali portatori di handicap senza tuttavia la previsione di raggiungere l’ultimo piano nel quale erano ubicati i due appartamenti del ricorrente.

In Appello

La Corte d’Appello aveva riformato la sentenza di primo grado il diritto all’uso dell’ascensore non fosse annoverabile tra i diritti individuali inviolabili e evidenziando che, nonostante le delibere fossero annullabili erano decaduti i trenta giorni per impugnarle.

Inoltre, ad avviso della Corte di Appello, dalle delibere approvate ed impugnate non appariva alcun pregiudizio per l’appellante in quanto esse contenevano il conferimento dell’incarico ad un tecnico per la valutazione di fattibilità dell’opera e dalle stesse non emergeva l’esclusione dell’ultimo piano in cui erano collocati gli appartamenti dell’appellante che le aveva approvate.

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La Corte di Cassazione

La Corte di Cassazione ribalta la sentenza di appello, facendo emergere innanzitutto un difetto nella documentazione emersa in primo grado, da dove emergeva con chiarezza l’interesse del ricorrente all’installazione dell’ascensore fino all’ultimo piano.

La differenza tra delibere nulle e annullabili

Inoltre, a sostegno di quanto poi pronunciato, i giudici di Piazza Cavour hanno richiamato: “la distinzione tra delibere nulle e annullabili così come elaborata dalle Sezioni Unite della Corte di Cassazione (sentenza n. 8053/2014) stabilendo che il diritto a godere dell’installazione e all’utilizzo dell’ascensore rientra tra i diritti individuali inviolabili del condomino e le delibere così come assunte incidono sul diritto del singolo (nella fattispecie proprietario dell’ultimo piano) rispetto all’utilizzo di un bene comune (ascensore) perché gli impediscono un uso pieno e incidono anche sul valore della proprietà esclusiva.”

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 Le delibere pertanto sono nulle e non annullabili e non sono soggette al termine di decadenza per l’impugnazione. Pertanto la sentenza d’Appello è cassata.