L’avanzata del Green Pass: dal 1 settembre 2021 obbligo sui trasporti e da ottobre possibilità concreta per pubblico impiego
Proprio in queste ore, mentre sta per scattare l’obbligo di esibizione del Green pass su tutti i trasporti a lunga percorrenza (treni interregionali ed alta velocità, aerei e navi/traghetti), il governo sta pensando di estendere l’obbligo del Green pass anche ai dipendenti della pubblica amministrazione a partire dal mese di ottobre. Lo scopo dell’esecutivo di Draghi è, infatti, quello di raggiungere una copertura vaccinale sull’80% della popolazione nazionale interessata dalla campagna. Un asso posto nelle mani del ministro Brunetta, che otterrebbe così un graduale ma sostenuto rientro in presenza delle risorse della pubblica amministrazione, ottenendo così, intanto un ritorno ad un servizio al cittadino quo ante pandemia, in prospettiva a più lungo termine di attuare tutte le riforme preannunciate per potenziare quantità e qualità dei servizi stessi. L’obiettivo sembra essere supportato ed auspicato anche dal Ministero della Salute.
Accelerare con la campagna vaccinale
Influisce sulla progressiva estensione dell’obbligo, anche la battuta d’arresto subita dalla campagna vaccinale, che sembrerebbe aver registrato un calo del 14%.
Si aggiunge l’allarme dell’Oms che ha allertato circa una previsione per l’Europa di potenziali altri 236mila morti dovuti al Covid, se la situazione non rallentasse o si arrestasse. Per questi fattori, il mese di settembre sarà cruciale per capire come muoversi e far sì che il maggior numero di persone si sottoponga alla vaccinazione, tenendo come ultima, ma non remota, ipotesi l’obbligo.
Confermato obbligo sui trasporti
Da mercoledì primo settembre, la certificazione di avvenuta vaccinazione (o che attesta di aver effettuato un tampone nelle ultime 48 ore o di essere guariti dal Covid) dovrà essere mostrata prima di salire a bordo di treni (interregionali o di lunga percorrenza), traghetti o aerei. Ancora non obbligatoria invece a bordo del trasporto locale, che non mostra al momento forse idoneità di risorse per poter attivare un controllo così stringente.
Si sollevano pertanto ancor di più cori di No Vax e contrari all’obbligatorietà, adducendo doglianze di costituzionalità e legittimità delle norme, contestandone soprattutto il mancato supporto di evidenze scientifiche incontrovertibili che giustificherebbero l’applicazione dell’art. 32 della Costituzione italiana.
Resta infatti aperta la partita nei Tribunali, che tende a contestare tuttavia singoli provvedimenti, talvolta già scaduti temporalmente e che a quanto pare non attacca il principio di bilanciamento applicato a tutela della salute pubblica in situazioni emergenziali eccezionali come questa.