Dal G20 una concreta opportunità di agire: per le donne risorse e impegno per la costruzione della vera affermazione di genere
Al via il G20 Conference on Women’s Empowerment a Santa Margherita Ligure. Si tratta di una novità assoluta proposta dall’Italia che mette al centro il ruolo femminile e l’impegno concreto per incrementare l’affermazione del genere sotto ogni aspetto, non ultimo quello economico, come sottolineato dalla ministra alle pari opportunità Bonetti, che costituisce uno scatto fondamentale per uscire da molte situazioni di criticità e violenza, così come lo è anche l’aspetto formativo e dell’istruzione, come invece evidenziato dal Premier Draghi in merito alla situazione delle donne Afghane. Gli interventi vanno valutati concretamente e miratamente. Il Discorso di oggi si ricongiunge a quanto dichiarato dal Governo i primi giorni del suo insediamento quando si era chiaramente distinto l’Enpowerment dalla mera questione delle “quote rosa”.
Oggi più attuale che mai vi è un filo rosso che unisce la quella che possiamo chiamare “questione femminile”, ovvero l’urgenza di liberare la donna da tutti gli ostacoli che ancora si pongono sul cammino verso la consapevolezza e l’appropriazione dei diritti umani fondamentali e il loro esercizio libero. Per l’Afghanistan il Presidente del Consiglio dichiara: “Il G20 deve fare tutto il possibile per garantire che le donne afghane mantengano le loro libertà e i loro diritti fondamentali, in particolare il diritto all’istruzione. Le conquiste raggiunte negli ultimi vent’anni devono essere preservate”. E’ chiaro a tutti infatti quanto aggiunto da Draghi ovvero che : “La riunione odierna è stata resa ancora più urgente dalla crisi in Afghanistan. Non dobbiamo illuderci: le ragazze e le donne afghane sono sul punto di perdere la loro libertà e la loro dignità, di tornare alla triste condizione in cui si trovavano vent’anni fa. Rischiano di diventare ancora una volta cittadine di seconda classe, vittime di violenza e di discriminazioni sistematiche, soltanto per il fatto di essere donne”.
E’ la ministra Bonetti che chiarisce il filo di congiunzione tra negazione dei diritti da parte dei Talebani e negazione dei diritti anche in occidente, ancora oggi, ha infatti osservato che: “sono tante le sfide che le donne hanno fronteggiato nella pandemia di Covid-19 e ancora affrontano: quelle sanitarie in primis e quelle causate dal gravare dei carichi di cura familiare in maniera preponderante sul ruolo femminile. Simili sfide chiedono una risposta coordinata in seno al G20″.
Ma la negazione di una identità autonoma e di parità dei diritti avviene tristemente ancora nel nostro Paese ogni giorno ove si contano reati di violenza di genere, sintomo di possesso da parte di un uomo o di volontà di negare l’identità autonoma della persona umana solo perché donna. La ministra infatti ricorda ancora che proprio la pandemia: “ha segnato anche un drammatico aumento dei casi di violenza contro le donne, aggravando un fenomeno che resterà difficile contrastare se non creando condizioni di vera parità tra uomini e donne. Per gran parte delle vittime, l’empowerment, anche economico, è la sola possibilità di una via d’uscita dalla violenza”. Bonetti ha spiegato quali sono gli obiettivi della conferenza, tra questi: “dare vita ad una piattaforma strutturale di discussione interna al G20”. “Al tema dell’empowerment delle donne dobbiamo garantire condivisione, continuità di approccio e una prospettiva concreta di raggiungimento degli obiettivi – ha continuato Bonetti – È il tempo di mettere convintamente le donne al centro delle nostre scelte strategiche, ed è il tempo di condividere le nostre strategie e dare basi solide e comuni alla parità di genere”.