Se il cane abbaia di notte: potrebbe essere reato

Non esiste una soglia di tollerabilità precisa per i cani che abbaiano ma dei criteri per il reato di disturbo della quiete si

Se il cane del vicino abbaia e provoca disturbo, la legge non definisce le “soglie” di tollerabilità del rumore prodotto da soggetti privati, meno ancora da animaliNeanche dentro la propria casa vi è una legge che garantisca il silenzio e di che entità esatta di rumore parliamo. Il Codice civile che fissa la regola in materia di rumori, non fissa esattamente la cosiddetta regola della tollerabilità, ovvero una soglia di “normalità del rumore” attinente al quotidiano. Tutto è rimesso alla valutazione pratica del giudice che deve tenere conto della situazione concreta e di una serie di variabili come: la ripetizione del rumore; l’orario dei rumori; la collocazione dell’appartamento: ovvero se esista “rumore di fondo” costante pertanto se il rumore lamentato è avvertito in una rumorosa strada ad alto traffico, sarà più tollerabile di un rumore in una strada di campagna.

Per i cani nello specifico poi conta anche la dimensione del cane: è notorio che i cani di piccola taglia hanno una voce più flebile di quella dei più grandi.

Quando il cane abbaia è reato?

L’articolo 1138 del codice civile impedisce di inserire in un regolamento il divieto di possedere o di detenere animali domestici. In materia la giurisprudenza riconosce la responsabilità penale del padrone se non si occupa di mantenere i rumori prodotti dal proprio animale ad un livello di sopportabile convivenza con essi.

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Quando è reato il cane che abbaia

La Cassazione è intervenuta a definire i limiti dei confini tra illecito civile e quello penale. Premesso che, l’illecito si configura solo quando il rumore supera la soglia della tollerabilità deducibili secondo i parametri spiegati, la linea di confine tra civile e penale non la fa l’entità del suono ma il numero di “vittime”. Tanto maggiore è il numero di persone colpite dal disturbo della quiete dal cane che abbaia, tanto più possiamo parlare di reato. Il codice penale tutela la quiete pubblica, percui parliamo di una collettività (più individui). Si parla propriamente proprio di un numero indeterminato di persone, ovvero non un gruppo esiguo individuabile. Nella sentenza n. 30643/2018 la Suprema Corte ha assolto i proprietari di un cane , di media taglia, lasciato sul balcone ad abbaiare di notte e che creava, in tal modo, disturbo agli occupanti del piano superiore. La Corte di Cassazione escludeva la sussistenza del reato perchè solo la parte offesa si era lamentata dell’abbaiare del cane, poiché le finestre delle sue camere da letto si affacciavano direttamente sulla terrazza dove stava il cane , mentre nessun altro condomino si era lamentato del rumore. Pertanto parliamo di alcuni soggetti individuabili, che non trovano riscontro in altri abitanti del condominio.