Attenti a fare danni in spiaggia: sanzioni salate per le brutte abitudini

Sabbia rubata, conchiglie portate a casa, mozziconi di sigaretta in mare e occupazioni con ombrelloni: i divieti e le sanzioni

Ogni anno in estate tornano i turisti sui litorali e, con molti di essi, anche gli incivili gesti di deturpazione dell’ambiente biologico marino mediante il furto di sabbia, sassi, conchiglie, erbe, animali.

La Sardegna in particolare ha sofferto molto tali condotte, fino a subire delle vere e proprie distruzioni ambientali, con la conseguenza che in alcune spiagge è stato vietato del tutto l’accesso al fine di consentire alla natura di rigenerarsi.

In alcuni casi i danni che si verificano sono causati semplicemente dall’affollamento, come per la spiaggia della pelosa in Sardegna, in altri casi invece sono frutto di veri e propri atti vandalici, come l’imbrattamento o il furto di pezzi della scala dei Turchi in Sicilia, peraltro attualmente sequestrata per il rischio di crollo di alcune parti.

Per arginare tali fenomeni esistono delle norme di carattere generale, cui si affiancano delle specifiche normative regionali.

Le norme e i divieti

Il demanio marittimo, definito dall’art. 28 del Codice della Navigazione, è costituito da a) il lido, la spiaggia, i porti, le rade; b) le lagune, le foci dei fiumi che sboccano in mare, i bacini di acqua salsa o salmastra che almeno durante una parte dell’anno comunicano liberamente col mare; c) i canali utilizzabili ad uso pubblico marittimo”.

Pertanto, tali beni sono di proprietà dello Stato e la loro asportazione o rovina è sempre vietata, infatti, la norma generale e le conseguenti sanzioni che riguardano il mare e il litorale sono dettate principalmente dal Codice della Navigazione che, all’Articolo 1162 dispone sulla “Estrazione abusiva di arena o altri materiali”:

“Chiunque estrae arena, alghe, ghiaia o altri materiali nell’ambito del demanio marittimo o del mare territoriale ovvero delle zone portuali della navigazione interna, senza la concessione prescritta nell’articolo 51, è punito con la sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 1.549,00 a euro 9.296,00.

Dunque, in Italia, in tutti i litorali è vietato raccogliere ed asportare sabbia, conchiglie, fiori, alghe, ghiaia o altri materiali senza essere autorizzati.

Peraltro, con la recente sentenza n. 11158 del 2019, la Suprema Corte di Cassazione ha confermato la condanna per furto aggravato nei confronti di alcuni imputati, rei di avere asportato una quantità ingente di sabbia marina a bordo di un autocarro. La Corte infatti, ha aderito all’orientamento secondo cui, in tema di furto, la sottrazione o asportazione della sabbia o della ghiaia dal lido del mare o dal letto dei fiumi determina la configurabilità ex art. 625 n. 7 c.p. sia della circostanza aggravante dell’esposizione della cosa alla pubblica fede, sia di quella della destinazione della cosa a pubblica utilità perché il prelievo del materiale, attraverso il danno idrogeologico all’arenile, lede la pubblica utilità dei fiumi o la fruibilità dei lidi marini.

Alle disposizioni nazionali, si aggiungono poi le ordinanze comunali che impongono ulteriori divieti secondo le specifiche esigenze dei luoghi. Ad esempio in Sardegna, lo specchio di mare protetto della Spiaggia Rosa nell’isola di Budelli, è inaccessibile sin dal primo decreto del 29.97.1992 che impose il divieto di sbarco, balneazione e ancoraggio. Le isole Tremiti invece hanno bandito la plastica con un’ordinanza in base alla quale dal 1 maggio nelle località e nelle spiagge dell’arcipelago sono vietate tutte le stoviglie in plastica e contenitori monouso con sanzioni dai 50 ai 500 euro.

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Inoltre, è ormai disposizione del ministero della salute il divieto di effettuare massaggi in spiaggia, trattandosi di attività riservata agli specialisti del settore.

Sono poi moltissime le spiagge in cui è ormai prassi il divieto di fumo, di abbandono degli ombrelloni ai fini dell’occupazione del suolo pubblico, di scavare buche o giocare a pallone in aree non appositamente attrezzate, di gettare rifiuti.