Se vi applicano una sanzione disciplinare. Cosa fare

Nel caso in cui il Datore di Lavoro vi applichi una sanzione disciplinare è possibile difendersi davanti al Tribunale o all’Ispettorato

Cosa fare per una sanzione disciplinare

Come già indicato in un precedente articolo, secondo l’art. 7 dello Statuto dei Lavoratori infatti, “ Il datore di lavoro non può adottare alcun provvedimento disciplinare nei confronti del lavoratore senza avergli preventivamente contestato l’addebito e senza averlo sentito a sua difesa…..Il lavoratore potrà farsi assistere da un rappresentante dell’associazione sindacale cui aderisce o conferisce mandato…….In ogni caso, i provvedimenti disciplinari più gravi del rimprovero verbale, non possono essere applicati prima che siano trascorsi cinque giorni dalla contestazione per iscritto del fatto che vi ha dato causa…

Ciò significa che, prima di sanzionare, il Datore di Lavoro deve aver inviato una lettera di contestazione disciplinare, avente determinate caratteristiche già spiegate, e deve dare la possibilità al Lavoratore di giustificarsi.

E dopo la sanzione?

La Norma continua indicando che: “ …Salvo analoghe procedure previste dai contratti collettivi di lavoro e ferma restando la facoltà di adire l’autorità giudiziaria, il lavoratore al quale sia stata applicata una sanzione disciplinare può promuovere, nei venti giorni successivi, anche per mezzo dell’associazione alla quale sia iscritto ovvero conferisca mandato, la costituzione, tramite l’ufficio provinciale del lavoro e della massima occupazione, di un collegio di conciliazione ed arbitrato, composto da un rappresentante di ciascuna delle parti e da un terzo membro scelto di comune accordo o, in difetto di accordo, nominato dal direttore dell’ufficio del lavoro.

La sanzione disciplinare resta sospesa fino alla pronuncia da parte del collegio. Qualora il datore di lavoro non provveda, entro dieci giorni dall’invito rivoltogli dall’ufficio del lavoro, a nominare il proprio rappresentante in seno al collegio di cui al comma precedente, la sanzione disciplinare non ha effetto.

Se il datore di lavoro adisce l’autorità giudiziaria, la sanzione disciplinare resta sospesa fino alla definizione del giudizio. Non può tenersi conto ad alcun effetto delle sanzioni disciplinari decorsi due anni dalla loro applicazione.

LEGGI ANCHE: Se vi consegnano una lettera di richiamo. Cosa fare

Cosa significa? Cosa posso fare?

Come impugnare una sanzione disciplinare

Ciò significa che, nel caso in cui la sanzione disciplinare non sia ritenuta giusta, la medesima può essere impugnata, entro 20 giorni dal suo ricevimento, in un duplice modo. Si può infatti sia ricorrere avanti al Tribunale, sia ci si può rivolgere all’Ispettorato del Lavoro tramite associazione sindacale o legale. Ciò avviene ad esempio tutte le volte in cui la sanzione è sproporzionata, o non è prevista dal Contratto Collettivo, o non è tempestiva, o i fatti contestati non sono veritieri.

Qual è la procedura?

Nel caso in cui ci si rivolga all’Ispettorato, quest’ultimo costituisce un Collegio di conciliazione che decide sulla legittimità della sanzione, decidendo se confermarla, annullarla, o diminuirla. Fino alla decisione del Collegio la sanzione rimane sospesa. Nel caso in cui il Datore di Lavoro non nomini entro 10 giorni il proprio rappresentante, la sanzione disciplinare si considera come rinunciata, perdendo effetto.

Nel caso in cui ci si rivolga al Tribunale, invece, sarà il Giudice a decidere sulla legittimità della sanzione.