Attenzione ad incatenare il cane, molte regioni che hanno imposto il divieto e da pochi giorni si è aggiunta anche la regione Lazio.
Finalmente anche la regione Lazio mette al bando la pratica non proprio corretta, né tantomeno gradevole a vedersi, di incatenare i cani o di utilizzare i collari c.d. “a strozzo”.
Le regioni che hanno già imposto tale divieto sono: Campania, Veneto, Puglia, Umbria, Lombardia ed Emilia Romagna.
Si aggiunge ora anche il Lazio, con le modifiche alla L.R. 21 Ottobre 1997, n. 34 che disciplina la “Tutela degli animali di affezione e prevenzione del randagismo”.
I divieti e le sanzioni
Occorre anzitutto precisare che il divieto di legare i cani alla catena riguarda sia l’interno, casa o qualunque altro luogo chiuso, sia le aree esterne di qualunque tipo.
Inoltre, la norma non riguarda solo i cani ma, in generale, tutti gli animali d’affezione, come gatti, furetti, conigli ecc….
Pertanto, legare gli animali d’affezione ad una catena, o ad un collare a strozzo, negando o limitando fortemente la loro possibilità di movimento, costituisce un maltrattamento crudele, che peraltro ha anche provocato la morte di tanti animali durante i roghi scoppiati in estate in Italia, punibile penalmente e sanzionabile con una multa fino a 2.500 Euro.
Inoltre, Le modifiche alla legge 34/1997 non riguardano solo le catene e i collari a strozzo, ma anche altre importanti tutele per gli animali d’affezione: l’obbligo di autorizzazione sanitaria per gli allevamenti di qualunque tipo di animale, il divieto di vendita di cani non iscritti all’anagrafe canina.
Nel caso di violazione delle disposizioni relative agli allevamenti e all’iscrizione all’anagrafe, è prevista una sanzione fino a 1.500 euro.
L’unica deroga prevista alla nuova normativa riguarda lo stato di salute degli animali.
Infatti, la catena potrebbe essere utilizzata, ad esempio, a seguito di un intervento chirurgico. In ogni caso, si tratta di condizioni particolari che dovranno essere certificate da un veterinario che attesti la diagnosi e la durata dell’eventuale trattamento. In tutti gli altri casi, la catena è vietata.