In spiaggia con il cane: tra divieti e obblighi attenzione alle multe

Recarsi in spiaggia con il cane espone i proprietari al rischio di sanzioni se non si conoscono tutte le regole 

Si spendono tante risorse nella lotta contro l’abbandono degli animali, eppure, quando si avvicina l’estate, magicamente spuntano ordinanze comunali che vietano l’accesso dei cani alle spiagge da marzo/aprile a settembre, così, i nostri amici animali diventano ospiti non graditi nelle spiagge e causa di multe salate per i proprietari, anche superiori alle 200 Euro.

Per poter portare il proprio cane in spiaggia, il proprietario dovrebbe avere elevate capacità giuridiche e conoscere tutte le ordinanze Comunali, provinciali, regionali, le norme del ministero della salute, le direttive europee e i regolamenti balneari, possibilmente di tutta l’Italia, nel caso decidesse di andare in ferie con il proprio cane in più posti diversi.

In alternativa, prima di avere l’ardita idea di andare al mare con il cane, il proprietario dovrebbe accertarsi che nel luogo di destinazione ci sia una spiaggia per cani debitamente attrezzata.

Questa caotica e difficile situazione normativa è purtroppo la conseguenza della mancanza di una legislazione unica nazionale che disciplini l’accesso e l’uso della spiaggia per gli animali.

Pertanto, si deve fare riferimento alle regole dettate per la presenza dei cani in luogo pubblico ed ai princìpi scaturiti in seguito alle impugnazioni delle ordinanze regionali relative ai divieti dei cani in spiaggia.

Regole ordinarie e princìpi

Non esiste una legge nazionale che vieti di condurre i cani in spiaggia, pertanto, in linea generale, si può fare il bagno con il cane nelle acque demaniali, purché non vi sia una specifica ordinanza comunale che lo vieti (non basta un generico segnale di divieto) e purché non si tratti di un’area in concessione dotata di regolamento che lo vieti.

Sarà però necessario rispettare gli stessi obblighi che valgono nei luoghi pubblici, cioè l’obbligo del guinzaglio, della museruola al seguito, e dell’occorrente per la raccolta di deiezioni.

Quanto ai Comuni o ai gestori degli stabilimenti balneari, per la redazione di regolamenti, piani spiaggia e ordinanze, non sarà sufficiente invocare un generico divieto di accesso ai cani per “tutelare l’igiene delle spiagge”, ma sarà necessario rispettare i princìpi scaturiti da alcune pronunce dei giudici amministrativi.

In diverse occasioni infatti, i Tribunali Amministrativi Regionali hanno ritenuto illegittimo il divieto generalizzato di accesso assoluto degli animali sulle spiagge, se il provvedimento che lo impone non preveda contestualmente l’individuazione di determinati orari di accesso, o l’individuazione di aree adibite anche all’accesso degli animali, nonché l’individuazione delle aree interdette al loro accesso.

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Diversamente, sono sempre ammessi, sia in spiaggia libera che privata, si i cani guida per non vedenti e, ove necessario, i cani da salvataggio.

Ovviamente non devono mai essere dimenticate le regole a tutela del nostro cane, che dovrà avere a disposizione ombra e acqua fresca in abbondanza per evitare la disidratazione dovuta anche all’acqua del mare.