Cellulare a un euro e prezzo errato: se il prezzo in vetrina è sbagliato, avrai diritto ad acquistare il bene pubblicizzato a tale somma

Vi sarà capitato di andare in giro per negozi e vedere esposta in vetrina la merce con il rispettivo cartellino del prezzo. Ebbene, il cartellino del prezzo è obbligatorio e per il Codice Civile, ai sensi dell’art. 1336 c.c. e ss., costituisce offerta al pubblico.
L’offerta al pubblico, infatti, proprio per previsione codicistica, vale quale proposta contrattuale qualora contenga gli estremi essenziali del contratto cui è diretta. La revoca dell’offerta può essere fatta purchè ciò avvenga nella stessa forma o in forma equipollente, e può essere fatta finchè non si abbia conoscenza dell’accettazione della proposta.
Il prezzo e la merce costituiscono la proposta
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In sostanza, quindi, l’esposizione di merce costituisce offerta al pubblico ed una reale proposta d’acquisto diretta ad un’illimitata platea di possibili acquirenti. Di contro, l’acquirente, il quale accetta la proposta e ne rende consapevole il negoziante, di fatto stipula un contratto ed ha diritto quindi ad acquistare la merce scelta al prezzo proposto dal negoziante. Quindi, nel caso in cui il negoziante si sia sbagliato ed abbia indicato, quale prezzo del cellulare da voi tanto sognato, l’importo di € 1,00 anziché € 100,00, avrete il diritto di acquistarlo ad € 1,00.
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Nel caso, invece, in cui il negoziante se ne accorga, potrà revocare l’offerta finchè non abbia conoscenza della vostra accettazione, per esempio, entrando nel negozio.