Per gli animali domestici cambia tutto! I vantaggi di curarli e accudirli

I nostri amici animali potranno essere curati con farmaci umani con un grosso risparmio economico ma i veterinari avvertono sui rischi

Il farmaco umano per gli animali

Pubblicato con Gazzetta Ufficiale del 21 Maggio 2021, il Decreto risalente al 14 Aprile 2021 del Ministero della Salute, circa il libero utilizzo dei farmaci formulati per l’ uso umano sulle specie animali compatibili (ovvero non destinati all’uso alimentare umano).

La nuova norma

La tanto attesa legge quindi vede la luce e porta la firma del Ministro Speranza. L’ importanza di normativizzare a livello giuridico una istanza che parte da chi si occupa tutti i giorni dei nostri amici animali era da anni portata all’attenzione delle istituzioni.

Svolta per le famiglie che posseggono animali

Ad arrivare ad una svolta con questa legge è il bisogno concreto delle famiglie che si occupano dell’ accudimento di animali domestici o di strutture di accoglienza e cura di animali meno fortunati che una casa e una famiglia non ce l’ hanno, di avere maggiore accessibilità economica a farmaci che curano patologie animali, spesso croniche.  Fino ad oggi, occorreva attenersi alle indicazioni di cura che venivano individuate esclusivamente nella categoria farmaceutica veterinaria,  dovendo ricorrere così a farmaci che spesso risultano onerosi economicamente per chi se ne fa carico.

La legge così fa felici le famiglie che accolgono animali domestici (cani gatti, furetti, conigli, …), ma anche le associazioni in difesa degli animali, che per altro si occupano da anni di collaborare con le Associazioni di volontari che accolgono e aiutano gli animali senza una famiglia, occupandosi di curare anche i problemi patologici che spesso presentano, anche a causa di una più o meno lunga permanenza in strada.

E’ così che ad esempio la Lav si dichiara soddisfatta poiché, come dichiara la responsabile dell’ area Animali famigliari dell’ Associazione Ilaria Innocenti: “Nelle famiglie italiane ci sono 15 milioni tra cani e gatti e i loro proprietari potranno risparmiare notevolmente sui costi, talvolta spropositati, del farmaco veterinario. È inoltre un’estensione del diritto alla cura anche per tutti gli animali che una famiglia non ce l’hanno e che vengono accuditi nei rifugi gestiti dalle associazioni o sovvenzionati dagli enti locali».

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I veterinari mettono in guardia sui possibili rischi per gli animali

Tuttavia è soprattutto la categoria professionale dei veterinari a sollevare qualche perplessità a riguardo. Esaminando il testo normativo alcune lacune potrebbero creare comunque l’”inghippo” nella fase nella quale il professionista medico si trova a dover assegnare la prescrizione.

Il Decreto prevede la possibilità di prescrivere all’animale farmaci destinati all’ uso curativo umano, purché contenenti il medesimo principio attivo e purché non si tratti di farmaci antibiotici la cui penuria di disponibilità può gravemente incidere sulla salute umana, si dovrà anche valutare che non si possa incorrere con la prescrizione in discussione in fenomeni di antibiotico resistenza con tutti i rischi derivabili.

Riguardo al primo punto nello specifico occorrerà che il farmaco richiesto, non sia inserito nella lista pubblicata da Aifa di farmaci temporaneamente carenti.

Oltre alle limitazioni appena evidenziate, nel Decreto a creare difficoltà pratiche nel lavoro del medico veterinario sembrerebbe l’”Allegato A”. Nello specifico in questo è disposta la clausola imposta dall’Aifa di passare per l’obbligo di test di sensibilità per l’uso degli antibiotici non soggetti a limitazioni, che applicata al caso pratico potrebbe costituire un ritardo non compatibile con l’ urgenza di trattare una infezione grave. A mettere in ulteriore posizione di difficoltà il medico ci sarebbe poi la scelta del farmaco che, da quanto deciso, dovrebbe tenere in conto della eventuale incompatibilità tra l’ animale in cura e la sua categoria alimentare ad esempio, oppure tra l’animale e le sua precedente storia clinica.

Responsabilità del veterinario

Insomma la responsabilità del medico ad oggi, così come è costruito il testo normativo, sembra essere il centro di ogni scelta rispetto alla somministrazione del farmaco umano, rischiando così di minare la fluidità della indicazione farmacologica e vanificando così l’ intento della legge di alleggerire l’ onere economico di famiglie e volontari.

Per ora tuttavia si gioisce nel valutare una prospettiva più accessibile per chi sceglie una vita di dedizione e amore verso gli amici animali, fermo restando che questo passo verso la sperata nuova condizione non significhi in alcun modo la possibilità di attivare un “fai da te” dell’ iter di cura o della scelta dei farmaci stessi per i nostri animali.